Legionella un nemico invisibile.
Le infezioni causate dal batterio legionella, in particolare le polmoniti (malattia dei legionari), sono considerate un problema emergente in Sanità Pubblica, tanto che sono sottoposte a sorveglianza speciale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), della Comunità Europea in cui è operante l’European Working Group for Legionella Infections e dell’Istituto Superiore di Sanità a Roma, che ha istituito dal 1983 il Registro Nazionale della Legionellosi.
Legionella: non tutti i casi sono sempre riconosciuti!
In Italia nel periodo 1983-2000 sono stati notificati 1.440 casi, anche se in base alle stime europee i nuovi casi per anno in Italia dovrebbero essere oltre 1.000.
In Italia i casi di legionellosi nel 2015 (il dato disponibile più recente) sono stati 1.569, contro i 1.497 del 2014 e i 1.347 del 2013.
Vent’anni fa, nel 1998, il numero si fermava a 104. Nel 1997 furono 79. Il 78 per cento dei recenti contagi è stato notificato da 6 Regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Piemonte), il 22 per cento dalle altre regioni. Il tasso di mortalità (nel 2015 ) è del 9,5 per cento.
Il fatto è che non sempre i casi sono immediatamente riconducibili al batterio della legionella. Un anziano che muore di polmonite, spesso, non attira particolare attenzione e non si è immediatamente portati ad individuare un fattore piuttosto che un altro.
Tanto più che l’infezione polmonare indotta dalla Legionella si sviluppa alcuni giorni dopo il contagio. Spesso il malato si è già allontanato dal luogo in cui è avvenuto il contatto con il batterio (albergo, ospedale, sauna o palestra) e la malattia non è subito riconducibile ad un preciso luogo di contaminazione, se non dopo accurate indagini.
Qui di seguito alcuni link di approfondimento.
Legionella: cosa possiamo fare
Legionella: confronto tra linee guida europee ed extra europee.